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La lattuga in acquaponica

La prima tipologia di piante di cui parleremo sono le orticole da foglia, in particolare parleremo di come coltivare la lattuga in acquaponica.

L’acquaponica si presta alla coltivazione di molte specie vegetali: ma quanto è difficile trovare informazioni specifiche! Abbiamo pertanto deciso di pubblicare una serie di articoli che si occupino proprio di questo aspetto. In questo modo sarà semplice per tutti sperimentare nuove coltivazioni fuori suolo, con le giuste dritte.

Una breve introduzione

Ho pensato di iniziare con questa tipologia di vegetali perché attualmente è quella più semplice e versatile da impiegare in acquaponica, dunque va bene anche per i primi esperimenti di coltivazione. In effetti, queste piante si prestano bene per praticamente tutte le varianti impiantistiche del sistema acquaponico: le possiamo coltivare in DWC, NFT, Torri Verticali, Media Bed, ecc., con pari praticità.

Questo è dovuto soprattutto alla loro forma e dimensione: contenuta e facilmente gestibile. Inoltre, queste piante danno particolare soddisfazione anche grazie alla loro rapidità di crescita: un ciclo completo da trapianto a raccolta può durare anche meno di un mese.

Questi sono gli stessi motivi che hanno portato anche molti ricercatori a studiare le performances dell’acquaponica proprio impiegando queste specie. In effetti, forse attualmente le lattughe sono tra le piante più studiate in questo innovativo sistema di coltivazione, dato che è piuttosto facile trovare delle ricerche al riguardo.

Questo punto è fondamentale: dato che gli studi sull’acquaponica non sono così diffusi come quelli, ad esempio, sull’idroponica, non è sempre semplice reperire delle informazioni inerenti ad alcune specifiche specie (sia vegetali che ittiche).  Fortunatamente, per le orticole da foglia sono state condotte svariate ricerche da parte di diversi studiosi, tra cui uno dei leader del settore, J.E. Rakocy. Possiamo dunque ritenere le informazioni in circolazione abbastanza affidabili.

Un po’ di botanica

Tantissime orticole da foglia appartengono alla grande famiglia delle Asteraceae.  Nello specifico, tutte le diverse varietà di lattuga appartengono alla specie Lactuca sativa L.. Queste orticole sono tutte specie erbacee. Il loro ciclo biologico è biennale: il primo anno sviluppano solo gli organi vegetativi, mentre l’anno successivo vanno a fiore. Una volta completata la riproduzione e la disseminazione dei propri acheni, muoiono.

Radici

Lactuca sativa presenta una radice fittonante corta, che si approfondisce per 30-40 cm, a cui si associano numerose radici laterali. In coltura, però, si fa largo ricorso alla semina in contenitori alveolari, quindi l’apparato radicale è in prevalenza di tipo secondario, ossia si osservano soprattutto sottili radici laterali.

Parte aerea

Nelle fasi iniziali di crescita le foglie sono disposte a rosetta e successivamente possono diventare embricate (cioè ravvicinate, sovrapposte) a formare un grumolo compatto (come ad esempio nella lattuga iceberg), oppure rimanere aperte (come nella lattuga gentile). 

Visto che di questa specie viene consumata la foglia, la raccolta avviene o al massimo dell’accrescimento vegetativo, oppure ad uno stadio più giovanile, a seconda della varietà e delle esigenze commerciali.

Fioritura e riproduzione

In fase vegetativa, tutte le specie hanno un fusto raccorciato da cui si dipartono le foglie. Ma quando la pianta passa dalla fase vegetativa a quella riproduttiva, il fusto inizia ad allungarsi e le foglie che vi sono inserite, progressivamente più piccole, si distanziano.

L’infiorescenza tipica delle Asteraceae è il capolino: in Lactuca i capolini sono molto piccoli e numerosi e sono disposti in pannocchie ramificate lungo lo stelo allungato. I fiori entro il capolino sono ermafroditi e piccoli, di forma ligulata (ossia allungata come una linguetta) con cinque petali gialli. Le infiorescenze si aprono il mattino presto e restano aperte 30 minuti per poi appassire. Quando si verificano condizioni di cielo nuvoloso e basse temperature, la durata della fioritura aumenta anche di diverse ore. In Lactuca sativa la fecondazione è prevalentemente autogama, ossia si autofeconda. 

Nell’ambito della singola pianta la fioritura può protrarsi anche oltre un mese e ogni fiore matura il proprio frutto dopo 15-30 giorni dall’antesi

Il frutto si chiama achenio, ed è quello che impropriamente definiamo come “seme”. In realtà il seme si trova al suo interno, dunque quello che viene seminato è il frutto intero. In genere in coltivazione acquaponica non assistiamo alla fase della fioritura, poiché raccogliamo le piante prima che il fenomeno si verifichi.

Esigenze per coltivare la lattuga in acquaponica

Passiamo ora alle esigenze della lattuga. Questa è la parte più importante, perché impariamo quali sono i bisogni delle nostre colture, che verranno poi soddisfatti in modo diverso a seconda del metodo di coltivazione (in questo caso l’acquaponica).

Esigenze pedoclimatiche

Considerando che nel nostro caso le colture saranno coltivate fuori suolo, evitiamo di indicare le esigenze pedologiche. Ha più senso presentare piuttosto quelle che sono le necessità nutrizionali, in modo tale che potremo monitorare e regolare la soluzione circolante di conseguenza. 

Visto che è praticamente impossibile trovare dei dati univoci per gli impianti acquaponici, vi riporto qui una tabella relativa ad uno studio, condotto da M. Romani e A. Pardossi, fatto su lattughino in idroponica. 

La prima colonna (SN100) indica la composizione di una soluzione nutritiva classicamente impiegata per le orticole da foglia, mentre le altre due (SN 75 e SN 50), indicano delle proposte di riduzione del contenuto nutrizionale, che hanno dato comunque buoni risultati produttivi. 

Proposte di contenuto nutrizionale nella soluzione circolante per orticole da foglia (Fonte: Romani e Pardossi, 2008).

Queste indicazioni possono esserci utili per comprendere il range nutrizionale che queste orticole richiedono per avere una sufficiente produttività. Ciò può venirci in aiuto per gestire la nostra soluzione acquaponica cercando di mantenere dei livelli di nutrienti simili a questi e con degli analoghi rapporti.  Anche il pH del mezzo di crescita è importante: in genere tale specie favorisce livelli tra 6 e 7

La lattuga beneficia anche di livelli abbastanza elevati di calcio nell’acqua. Ciò riduce la bruciatura delle punte sulle foglie durante l’estate. Le esigenze termiche sono sintetizzate in questa tabella:

Esigenze termiche di orticole da foglia (Fonte: Pardossi et al., 2017).

La resistenza al freddo è spesso legata alla fase fenologica. In presenza di piantine piccole le basse temperature rallentano la crescita ma non portano necessariamente alla morte della pianta, anche in presenza di gelo. 

Nelle lattughe, le temperature elevate possono favorire l’induzione a fiore soprattutto in condizioni di fotoperiodo lungo. Per limitare il pericolo di prefioritura sono state selezionate appositamente delle varietà a fotoperiodo corto.  La formazione del grumolo è favorita da temperature notturne di 4 – 12°C e diurne di 15 – 25°C, più basse, in particolare, per le varietà adatte a cicli primaverili – autunnali o invernali (in serra).

Come si coltivano in acquaponica?

Come abbiamo visto all’inizio, le lattughe si prestano benissimo ad essere coltivate in tutte le versioni impiantistiche dell’acquaponica.  Non ripeteremo qui nel dettaglio tutte le tecniche, per le quali potete fare riferimento consultando il nostro sito. Mi limiterò perciò ad aggiungere qualche indicazione specifica.

Accenni sulla semina

È consigliabile, per maggior praticità, scegliere delle modalità di coltivazione che ci consenta di ridurre le operazioni complessive tra semina e trapianto.  Se dovessimo, ad esempio, seminare in una seminiera a vaschetta, dovremmo poi trasferire le piantine a mano entro gli alloggi di coltivazione definitivi, rischiando di romperle ed impiegando tantissimo tempo.

È piuttosto consigliabile seminare le nostre verdure in substrati che poi potranno essere direttamente posizionati in impianto: è il caso, ad esempio, di cubetti di lana di roccia o di fibra di cocco, dischetti Jiffy di torba, ecc.  Questi si prestano benissimo, ad esempio, per la coltivazione in DWC, ma sono adattabili anche agli altri tipi di impianto. Per le torri verticali potete anche seminare direttamente nei vasetti a cestello, come indicato in questo video.

Gestione dello spazio

Per una migliore resa si dovrebbero disporre le piante a una distanza di circa 20 cm: questo facilita una crescita ottimale, senza competizione per la luce o i nutrienti. La spaziatura dipenderà comunque anche dalla singola specie o varietà, in quanto alcune hanno delle esigenze superiori, altre inferiori. Se prendiamo come esempio la coltivazione in DWC, le zattere potrebbero indicativamente essere dimensionate come in questa immagine:

Dimensionamento zattere per DWC

Tali dimensioni dovrebbero garantire un ciclo colturale completo senza necessità di diradamenti (o, al massimo, di uno soltanto).

Una tabella riassuntiva per coltivare la lattuga in acquaponica

Per facilitare l’acquisizione dei dati importanti sulle esigenze della lattuga in acquaponica, vi propongo qui di seguito una tabella riassuntiva di ciò che è stato argomentato estesamente sopra.

Nome scientificoLactuca sativa
Linnaeus
FamigliaAsteraceae
Temperatura15 – 22 C°
Tempo di germinazione alla temperatura di 13 – 21 C°3 – 7 giorni
pH6.0 – 7.0
Esposizione alla lucePieno sole (ombreggiare con temperature elevate)
Metodo di crescita consigliatoLetti di crescita / NFT / DWC
Altezza della pianta20 – 30 cm
Larghezza della pianta25 – 35 cm
Fioritura+24 C°

Ma com’è la produttività?

Sembra che la produttività delle orticole da foglia in acquaponica sia spesso superiore a quella in idroponica, e che l’integrazione nutrizionale in un impianto acquaponico aumenti ancora di più la resa.  Su questo ultimo punto, però, la decisione spetta a voi: un acquaponico “vero” rispetterebbe la tecnica completamente affidata ai processi naturali, e aggiungerebbe ulteriori nutrienti solo se davvero necessario (ma questa è una mia opinione, e rispetto chi ne sostiene una diversa).

Per altre informazioni più precise, vi consiglio vivamente di leggere alcuni articoli accademici molto interessanti: nonostante la loro complessità, certamente troverete ciò che vi interessa. Ecco alcuni che vi consiglio:

  • Se cercate altre informazioni sulla produttività e sulla gestione delle colture, cliccate qui e qui.
  • Per delle indicazioni sugli effetti dell’acquaponica sui contenuti nutrizionali di lattuga e cicoria rossa, guardate questo link.
  • Per quanto riguarda la resa economica, date un’occhiata alla pubblicazione segnata in verde presente tra le fonti in fondo a quest’articolo.

Conclusioni sulla lattuga in acquaponica

Nel post di oggi abbiamo visto le principali caratteristiche della lattuga, le su esigenze e i metodi più comuni per coltivarla in acquaponica. Queste informazioni sono certamente impiegabili, almeno in parte, anche per altre modalità di coltivazione.

Per le patologie ed i parassiti che colpiscono queste specie vi rimando ad un prossimo articolo specificamente dedicato, in cui tratteremo anche i metodi di lotta biologica per proteggere le nostre colture senza danneggiare l’allevamento ittico. 

FONTI

Bailey D. S., Rakocy J. E., Cole W. M. and Shultz K. A. Economic Analysis Of A Commercial-Scale Aquaponic System For The Production Of Tilapia And Lettuce. University of the Virgin Islands, Agriculture Experiment Station St. Croix, U.S. Virgin Islands, 1997.

Delaide B., Goddek S., Gott J., Soyeurt H., Jijakli M.H. Lettuce (Lactuca sativa L. var. Sucrine) Growth Performance in Complemented Aquaponic Solution Outperforms Hydroponics. Water 2016, 8(10), 467 (link)

Pardossi A., Prosdocimi Gianquinto G., Santamaria P., Incrocci L. Orticoltura. Principi e pratica. Edagricole, 2017 (link)

Romani M., Pardossi, A. Studi sulla nutrizione azotata della lattuga coltivata in idroponica. Università di Pisa, 2008 (link)

Somerville, C., Cohen, M., Pantanella, E., Stankus, A.  Lovatelli, A. Small-scale aquaponic food production – Integrated fish and plant farming. FAO Fisheries and Aquaculture Technical Paper No. 589. Rome, FAO. 2014. (link)

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