Vai al contenuto
Home » Acquaponica.blog: il blog italiano sull’acquaponica. » Acquaponica » Cos’è l’acquaponica? » 5 cose da sapere prima di aprire un’azienda agricola acquaponica

5 cose da sapere prima di aprire un’azienda agricola acquaponica

Sei interessato al tema dell’acquaponica e vorresti aprire un’azienda agricola? Come puoi iniziare?

👨‍🌾🧑‍🌾 Prima di buttarci a capofitto, dobbiamo fare alcune considerazioni preliminari per la realizzare l’impianto.

Chi ha intenzione di aprire un’azienda agricola con tecnica acquaponica, dovrà essere cosciente del fatto che avrà a che fare con animali vivi, e ciò potrebbe rivelarsi un compito assai arduo. Pertanto le consapevolezze saranno date dal fatto che si venderanno prodotti destinati principalmente a uso alimentare, con tutte le responsabilità del caso.

5 cose da sapere PRIMA di aprire un’azienda agricola in acquaponica

Per esperienza personale, ho visto molte persone affascinate dalla possibilità di generare profitti e contribuire così alla salvaguardia ambientale con le coltivazioni fuori suolo. Quali sono pertanto le complicanze da affrontare? Ecco una serie di nodi da sciogliere prima di iniziare la tua attività.

1. Quali sono le mie competenze?

La prima domanda che dobbiamo porci è: quali sono le competenze di cui ho bisogno per avviare una produzione agricola fuori suolo? Se abbiamo già avuto familiarità con gli impianti idroponici o di acquacoltura, allora il nostro lavoro sarà certamente agevolato dall’esperienza.

Se invece siamo alle prime armi, la prima cosa da fare è certamente quella di raccogliere quante più informazioni da fonti affidabili. Il manuale della FAO è certamente un punto di riferimento. Ci darà infatti la possibilità di confrontarci e capire cosa comporta la creazione di un sistema simbiotico fra idroponica e acquacoltura.

Se volessimo ad esempio realizzare un piccolo impianto casalingo e abbiamo già dimestichezza con il nostro pollice verde, allora la passione e la nostra forza lavoro potrebbero essere sufficienti. Per un’azienda che punta al fatturato invece, dobbiamo essere certi del fatto che le nostre previsioni sulle vendite si concretizzino. Non possiamo fare tutto da soli!

Occorre dunque capire quali sono le figure professionali di cui abbiamo bisogno. La maggior parte delle aziende acquaponiche commerciali sono infatti composte da esperti in diversi ambiti, in particolare l’essenziale è composti da:

  • Agronomo per la gestione delle produzioni agricole;
  • Acquacoltore o biologo marino per il mantenimento in salute i pesci;
  • Perito tecnico o elettrico per la progettazione dello schema elettrico della serra.

Dobbiamo anche considerare che per la creazione di un’azienda avremo bisogno di un commercialista; inoltre per la corretta progettazione occorre procurarsi il parere di un ingegnere civile per la posa e messa in opera della struttura.

2. Quali legislazioni e leggi devo seguire?

L’acquaponica è una tecnica ancora relativamente nuova. Infatti c’è ancora un po’ di confusione per quanto riguarda le leggi da rispettare per un corretto avvio. Per ora a livello normativo, l’acquaponica sembra essere un misto fra acquacoltura e agricoltura, almeno fino all’approvazione del decreto 1258. Pertanto viene preso in considerazione il Dlg. 148 del 2008 e l‘Art. 1, D.Lgs. n.228 del 18 maggio 2001 dell’Imprenditore agricolo. Recentemente però è stato reso noto il codice ATECO per l’acquaponica.

Non sono però da sottovalutare le autorizzazioni necessarie per l’avvio dell’azienda agricola, come ad esempio:

  • La concessione edilizia per costruire la serra;
  • L’eventuale concessione idrica per l’approvvigionamento dell’acqua;
  • Autorizzazioni per la commercializzazione di pesce a uso alimentare;
  • Autorizzazioni per la vendita o consumo di pesci e ortaggi.

Inoltre come tutte le aziende, anche qui per iniziare nel modo corretto ed evitare grattacapi, dovremo predisporre la serra in sicurezza. Pertanto vanno rispettate le norme di HACCP e quelle della sicurezza sul posto di lavoro. Non da meno contattare gli uffici ASL del comune di appartenenza. Questo per verificare la documentazione necessaria e sapere eventualmente se vi sono particolari requisiti da dover rispettare. Questo punto lo affronteremo meglio nei prossimi articoli.

3. Dove voglio realizzare la mia azienda acquaponica?

Una questione cruciale per il corretto avvio di un’azienda in acquaponica infatti è proprio il sito di costruzione. Per allevare specie animali e vegetali è importante considerare le necessità biotecnologiche in funzione del clima locale. Oltretutto bisognerà tenere conto della disponibilità di reperimento di avannotti (pesci appena nati) nel territorio locale.

Le necessità degli animali sono dunque variabili di primo interesse. Per spiegare, allevare pesci che prediligono l’acqua fresca come la trota salmonata, in zone estremamente calde anche per pochi mesi all’anno, non si rivelerebbe una mossa vincente.

Altre cose di cui dovremmo assolutamente tenere considerazione invece riguardano la proprietà il terreno. In altre parole, se volessimo realizzare una serra di medie dimensioni e la proprietà non fosse nostra, dovremmo capire quale sia la formula più conveniente per affittare il terreno. Ma anche considerare che avremo bisogno di una fonte di concessione idrica per il rabbocco dell’acqua, come ad esempio un pozzetto.

4. Cosa voglio vendere?

In realtà la domanda più corretta da porsi sarebbe: a chi vogliamo vendere? E che cosa? Come ben sappiamo, un’analisi di mercato preliminare è fondamentale per il successo aziendale. In altre parole dobbiamo capire quali siano i bisogni effettivi dei clienti, sia presenti che futuri.

Una volta analizzato il mercato di riferimento e i potenziali acquirenti, potremo infatti strutturare la nostra strategia di avvio. Prevedere la quantità di fornitura dei nostri prodotti sarà un altro step cruciale per garantire la nostra affidabilità.

Utilizzare delle Carpe Koi per un avvio veloce potrebbe inizialmente risultare una mossa pratica, data la loro resistenza alle intemperie e longevità. Se però puntiamo il nostro modello di business anche sulla loro vendita, dobbiamo essere abili commercianti e trovare il giusto canale di mercato per la loro commercializzazione.

5. Ci sono informazioni mancanti?

Un altro aspetto sul quale dobbiamo soffermarci è il costo dell’informazione. Come sappiamo dai fondamenti dell’economia, per trovare le corrette informazioni di cui abbiamo bisogno, dobbiamo spendere parte del nostro tempo. Pertanto per costo dell’informazione, intendiamo la spesa (di tempo o denaro) che dobbiamo sostenere per ricercare i dati di cui necessitiamo.

Infatti nel caso in cui si dovessero verificare degli imprevisti, dovremo essere pronti a risolvere il problema prima che diventi insostenibile. A titolo di esempio, anche i pesci si possono ammalare e contaminare le vasche, mettendo a repentaglio il sistema nel suo complesso.

Pertanto non sarebbe stato utile sapere in anticipo che avremmo potuto avere bisogno di allestire delle vasche di quarantena per la loro corretta guarigione?


In alcuni casi è quindi consigliabile affidarsi a esperti del settore che ci accompagnerebbero nella realizzazione e nella corretta gestione dell’impianto.

Vuoi saperne di più?

Prenota 15′ minuti di telefonata per ricevere la tua prima consulenza gratuita!

Rispondi