Acquaponica
Acquaponica: l’agricoltura fuori suolo sostenibile e simbiotica fra pesci e piante.
Cos'è l'aquaponica
Per definizione “l’acquaponica è la coltivazione agricola di piante, unita all’allevamento di animali acquatici in un ambiente a riciclo d’acqua chiuso e continuo”.
Brevemente, l’acquaponica permette di coltivare all’interno o all’esterno le piante con la stessa acqua dei pesci.
Precisamente il termine acquaponica indica l’unione delle parole acquacoltura e idroponica, formando cos’ una tecnica di agricoltura mista all’allevamento.
Cosa significa acquaponica
La parola acquaponica deriva dal latino, dove il termine “acqua” -ae è ricondotto alla radice indo-europea ak- (con il significato di piegare), parola ripresa poi con l’aggiunta di pónos (lavoro). Acquaponica= piegare con l’acqua.
Come funziona l'acquaponica?
Si parla di acquaponica quando le piante e i batteri puliscono l’acqua per i pesci.
Mangiando producono gli scarti necessari e creano le giuste condizioni nell'impianto.
Nell'impianto acquaponico, vivono i batteri che replicano i processi naturali del terreno.
Le piante assorbono i nutrimenti e puliscono l'acqua che ritorna pulita ai pesci.
Acqua
La risorsa più importante per il nostro pianeta: l'acqua. All'interno dell'impianto acquaponico, l'acqua ricircolando permette all'ecosistema di formarsi.
Quali sono i vantaggi dell'acquaponica?
Stesse proprietà organolettiche, ma più etico e responsabile.
NO prodotti chimici o fertilizzanti di sintesi, ridotto uso di antibiotici.
Un impianto acquaponico consentendo di produrre ortaggi e pesci tutto l'anno.
Gli inquinanti nell'aria, nell'acqua o nel terreno sono notevolmente ridotti.
I prodotti coltivati in acquaponica sono nichel free e hanno meno inquinanti esterni.
L'ambiente controllato permette di ridurre i patogeni esterni, limitando così gli infestanti.
Come funziona l'acquaponica?
Il Ciclo dell'Azoto
Il Ciclo dell’Azoto è un processo naturale con il quale, in natura, avvengono gli scambi gassosi fra il terreno, l’aria e gli esseri viventi.
Questo meccanismo, nell’acquaponica, porta alla trasformazione dei compost organici, consentendo ai batteri di convertire i rifiuti dei pesci in nutrimento per le piante.
I batteri “buoni” iniziano a formarsi nell’impianto.
Il ciclo dell’azoto avvia il suo processo di nitrificazione.
L’ammoniaca viene convertita in nitriti, poi in nitrati.
L’acqua ora è ricca di azoto, elemento fondamentale per la crescita di tutte le piante.
Nel sottosistema idroponico la pianta, attraverso le radici, “beve” e fito-depura l’acqua che ritorna così ulteriormente pulita nella vasca dei pesci.
Perchè fare acquaponica?
Le prime civiltà di cui abbiamo traccia ad utilizzare un procedimento simile sono quelle Babilonesi. Successivamente in Asia, ma anche in Sud America con la civiltà degli Aztechi.
- Consente una doppia produzione simbiotica fra pesci e piante;
- Alta intensità di coltivazione per metro quadrato;
- Destagionalizzazione dei prodotti in serra: una produzione continua di prodotti alimentari, si può raccogliere ogni giorno, 365 giorni all’anno;
- L’acquaponica impiega meno manodopera richiesta per la manutenzione degli impianti di acquacoltura tradizionale, presenta fra l’altro attività quotidiane più adatte chi ha difficoltà motorie o disabilità;
- Può essere usata per riqualificare terreni secchi e non arabili come ad esepio deserti e suoli degradati o salati, isole sabbiose e terreni non arabili.
L’agricoltura intensiva inquina.
Per coltivazione idroponica o idrocoltura s’intende una delle tecniche di coltivazione fuori suolo; precisando la terra è sostituita da un substrato inerte.
Nell’acqua vengono disciolte sostanze nutritive adatte per la crescita veloce e salutare delle piante in un ambiente controllato.
Il riciclo dell’acqua è chiuso.
Al contrario, nell’acquaponica il fertilizzante viene dato dagli scarti dei pesci.
La produzione ittica di pesce inquina.
Gli impianti di acquacoltura R.A.S. (Recirculating aquaculture systems) utilizzano una serie di processi e trattamenti di filtraggio per mantenere alta la qualità dell’acqua, ma hanno come problema lo smaltimento delle acque reflue.
L’acquaponica invece utilizza le piante per depurare e filtrare le impurità rilasciate dai pesci, riciclando gli scarti e assorbendo micro e macro nutrienti per alimentarsi.
- È importante considerare che non vengono impiegati prodotti chimici o pesticidi, in aggiunta i vegetali crescono nichel-free.
- In secondo luogo, ha una quasi totale assenza di insetti e parassiti.
- In causa di questo, l’acquaponica possiede una maggiore sicurezza da inquinanti esterni.
- Da ultimo, vengono utilizzati meno antibiotici per il pesce.
I prodotti possono avere delle caratteristiche organolettiche superiori. In altre parole, non essendo trattato, il cibo risulterà comunque più salutare e, a tal proposito, meno inquinato.
L’agricoltura biologica è l’unica forma di agricoltura sostenibile interamente normata.
Per i prodotti dell’agricoltura biologica e per la loro etichettatura si deve attualmente seguire il Regolamento (CE) 834/2007 del Consiglio, del 28 giugno 2007, abrogato e sostituito dal Regolamento (UE) 2018/848.
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